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di s. francesco 229


considerare li giudicii di Dio. Una volta disse frate Egidio ad uno, che volea andare alla scuola per imparare scienza: Fratello mio, perchè vuoi tu andare alla scuola? ch’io ti faccio assapere, che la somma d’ogni scienza si è temere e amare, e queste due cose ti bastano perocchè tanta sapienza basta all’uomo quanto adopera, e non più. Non ti sollecitare molto di studiare per utilità d’altri, ma sempre ti studia e solecita, e adopera quelle cose che sono utili a te medesimo perocchè molte volte avviene questo, che noi vogliamo sapere molta scienza per aiutare altrui, e poco per aiutare a noi medesimi; e io dico, che la parola di Dio non è dello dicitore, nè anche dello uditore, ma è del vero operatore. Alcuni uomini che non sapeano notare, sì entrarono nell’acqua per aiutare a quelli che s’annegavano; e accadde, che s’annegarono insieme con essi. Se tu non procuri bene la salute dell’anima tua propria, e come procurerai tu quella delli tuoi prossimi? e se tu non farai bene li tuoi fatti propri, or come farai bene li fatti altrui? perocchè non è da credere, che tu ami più l’anima d’altrui, che la tua. Li predicatori, della parola di Dio debbero essere bandiera, candela e specchio del popolo. Beato quello uomo, che per tal modo guida gli altri per la via della salute, ed egli medesimo non cessa d’andare per essa via della salute! Beato quello uomo, che per tale modo invita gli altri a correre, ed egli medesimo non resta di correre! più beato è quello che per tale modo aiuta gli altri a guadagnare e ad essere ricchi; ed elli per sè medesimo non resta di arricchire. Credo, che lo buono predicatore più ammonisce e più predica a sè medesimo, che non fa agli altri. A me pare che l’uomo, il quale vuole convertire e trarre Î’anima delli peccatori alla via di Dio, che sempre debba temere che egli non sia malamente pervertito da loro, tratto alla via delli vizii e del Demonio e dello Inferno.