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226 | fioretti |
della orazione, disse cosi: il Padre celestiale va cercando, e vuole degli uomini che lo adorino sopra la terra in ispirito ed in veritade. Ancora disse frate Egidio, che li veri religiosi sono simili alli lupi; perocchè poche volte escono fuori in pubblico, se non per grande necessitade; ma incontanente si studiano di tornare al suo segreto luogo senza molto dimorare nè conversare infra la gente. Le buone operazioni adornano l’anima; ma sopra tutte le altre, l’orazione adorna e illumina l’anima. Uno frate compagno e molto familiare di frate Egidio, disse: Padre, ma perchè non vai tu alcuna volta favellare delle cose di Dio, e ammaestrare e procurare la salute delle anime delli cristiani? Al quale frate Egidio rispose: Fratello mio, io voglio soddisfare allo prossimo con umiltade, e senza danno dell’anima mia, cioè colla orazione. E quel frate gli disse: Almeno andassi tu qualche volta a visitare i tuoi parenti. E frate Egidio rispose: Non sai tu, che il Signore dice nel Vangelio: Chi abbandonerà padre e madre, fratelli, sorelle, possessioni per lo nome mio, riceverà cento cotanto? E poi disse: Uno gentil uomo entrò nell’ordine delli frați, del quale valsero le ricchezze forse sessanta mila lire: adunque grandi doni s’aspettano a quelli, che per amor di Dio lasciano le cose grandi, dappoichè Iddio gli dona cento cotanti di più. Ma noi che siamo ciechi, quando vediamo alcuno uomo virtuoso e grazioso appresso a Dio, non possiamo comprendere la sua perfezione, per la nostra imperfezione e cecitade. Ma se alcuno uomo fosse vero spirituale, appena che egli volesse mai vedere nè sentire persona, se non per grande necessitade: perocchè il vero spirituale sempre desidera d’essere separato dalla gente, ed essere unito con Dio per contemplazione. Allora frate Egidio disse ad uno frate: Padre volentieri vorrei sapere, che cosa è contemplazione. E quel Frate rispose: Padre, non lo so. già io. Allora frate Egidio disse: A me pare, che il grado della contemplazione sia un fuoco divino, ed