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di s. francesco 213


potrai riposare santamente in quella quiete celestiale eternalmente. Ma se tutte le possessioni del mondo fossero d’una persona, che non le lavorasse e non le facesse lavorare ad altri; che frutto, o che utile avrebbe egli di queste cose? certa cosa è, che non ne avrebbe utilità, ne frutto veruno. Ma bene potrebbe essere, che alcuno uomo avrebbe poche possessioni e lavorandole bene avrebbe molta utilitade, e per sè e per altri averebbe frutto assai e abbondantemente. Dice uno proverbio mondano: Non porre mai a bollire pentola vota al fuoco, sotto speranza del tuo vicino. E così similmente Iddio non vuole, che alcuna grazia rimanga vacua; perocchè esso buono Iddio non dà mai allo uomo grazia, perchè egli la debba tenere vacua, anzi la dona, perchè l’uomo la debba adempiere con questo effetto di buone operazioni; perocchè la buona volontà non soddisfa, se l’uomo non si studia di seguirla e adempierla con effetto di santa operazione. Una volta uno uomo vagabondo disse a frate Egidio: Padre, priegoti, che tu mi facci alcuna consolazione. Al quale frate Egidio rispose: Fratello mio, istudiati di star bene con Dio, e incontenente averai la consolazione che ti bisogna; imperocchè se l’uomo non apparecchia nell’anima sua netta abitazione, nella quale possa abitare e riposare Iddio, ello non troverà giammai nè luogo, nè riposo, nè consolazione vera nelle creature. Quando alcuno uomo vuole fare male, egli non addomanda mai molto consiglio a farlo; ma al ben fare molti cercano consigli, facendo lunga dimoranza. Una volta disse frate Egidio alli suoi compagni: Fratelli miei, a me pare, che al dì d’oggi non si truova chi voglia fare quelle cose, che egli vede che li sono più utili, e non solamente all’anima, ma eziandio al corpo. Credetemi, fratelli miei, che io potrei giurare in veritade, che quanto l’uomo più fugge e schifa il peso e ’l giogo di Cristo, tanto lo fa più grave a sè medesimo, e sentelo più ponderoso e di maggiore peso e quanto l’uomo lo piglia più ardentemente, sempre più arrogendo