Pagina:I Fioretti di San Francesco, A. Cesari, 1860.djvu/215


di s. francesco 211


studiati sollecitamente d’essere grazioso e virtuoso, e combatti valentemente contra li vizii sostenendo paziente ogni avversitade per lo amore del tuo Signore tribolato, afflitto, improperato, battuto, crocefisso e morto per lo tuo amore, e non per la sua colpa, nè per sua gloria, nè per sua utilitade, ma solamente per la tua salute. E e fare questo ch’io t’ho detto, al postutto bisogna che tu vinca te medesimo; perocchè poco vale all’uomo inducere e trarre l’anime a Dio, se egli non vince e trae e induce prima sè medesimo.

VI. Capitolo dell’Oziositade.

L’uomo che sta ozioso, si perde questo mondo e l’altro; perocchè non fa alcuno frutto in sè medesimo, e non fa alcuna utilitade ad altrui. Egli è cosa impossibile, che l’uomo possa acquistare le virtù, senza sollecitudine e senza grande fatica. Quando tu puoi istare in luogo sicuro, non istare in luogo dubbioso: in luogo sicuro istà colui il quale sollecita e affliggesi e opera e affatica secondo Iddio e pel Signore Iddio, e non per paura di pena nè per premio, ma per amor di Dio. L’uomo che ricusa di affliggersi e d’affaticarsi per amor di Cristo, veramente egli ricusa la gloria di Cristo: e così come la sollecitudine è utile e giova a noi, così la negligenza sempre è contraria a noi. Così come la oziosità è via d’andare all’inferno, così la sollecitudine santa è via d’andare al cielo. Molto dovrebbe l’uomo esser sollecito ad acquistare e a conservare le virtù e la grazia di Dio, sempre operando con essa grazia e virtù fedelmente: perocchè molte volte addiviene questo all’uomo che non opera fedelmente, che perde il frutto per le fronde, ovvero il grano per la paglia. Ad alcuno concede Iddio il buono frutto graziosamente con poche frondi; e ad alcuno altro lo dà insieme il frutto colle frondi: e sono alcuni altri, che non hanno nè frutti, nè frondi. Maggiore cosa mi pare che sia, a sapere bene guardare e conservare segretamente li beni