Pagina:I Fioretti di San Francesco, A. Cesari, 1860.djvu/207


di s. francesco 203


che favella di Dio, sì ne parla quasi balbuziando, siccome fa la madre che balbetta col figliuolo, il quale non puote intendere le sue parole, se ella parlasse per altro modo. Una volta disse frate Egidio ad uno Giudice secolare: Credi tu, che sieno grandi li doni di Dio? Rispuose il Giudice: Credo. Al quale frate Egidio disse: Io ti voglio mostrare, come tu non credi fedelmente; e poi gli disse: Quanto prezzo vale quello che tu possiedi in questo mondo? Rispuose il Giudice: Vale forse mille lire. Allora frate Egidio disse: Daresti tu queste tue possessioni per dieci mila lire? rispose il Giudice senza pigrizia, dicendo: Certo darei volentieri; e frate Egidio disse: Certa cosa è, che tutte le possessioni di questo mondo sono niente a rispetto alle cose celestiali; adunque perchè non dai tu queste tue possessioni a Cristo, per poter comperare quelle celestiali e eternali? Allora il Giudice savio della istolta scienza mondana rispose a frate Egidio puro e semplice: Iddio t’ha pieno della savia stoltizia divina, dicendo: Credi tu, frate Egidio, che sia alcuno uomo, che in tanta quantitade s’adoperi colle operazioni di fuori, quant’egli crede colla credulità di dentro? Frate Egidio rispose: Vedi, carissimo mio, certa cosa è, che tutti i Santi si sono studiati d’empiere con effetto d’operazione tutto quello, che poteano e sapeano comprendere, «che fosse la volontà di Dio», secondo la loro possibilitade; e tutte quelle cose, che non poteano adempiere con effetto d’operazioni, sì le adempivano colli santi desiderii delle loro volontadi; per tal modo, che ’l difetto della impossibilità della operazione adempivano col desiderio della anima, e satisfacevano. Ancora disse frate Egidio: Se alcuno uomo si trovasse che avesse perfetta fede, in poco tempo verrebbe a perfetto stato, per lo quale li saria dato piena certezza della sua salute. L’uomo, che con ferma fede aspetta quello eterno e sommo e altissimo bene, che danno o che male li potrebbe fare alcuna avversità temporale, in questa vita presente? E lo mi-