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202 | fioretti |
non potrebbe mai cadere. La prima si è, se tu sostieni volentieri con allegrezza ogni tribolazione che ti avviene, per lo amore di Gesù Cristo. La seconda si è, se tu ti umilii ogni dì in ogni cosa che tu fai, ed in ogni cosa che tu vedi. La terza si è, se tu fedelmente ami quello sommo bene celestiale, invisibile con tutto il cuore, lo quale non si può vedere con gli occhi corporali. Quelle cose che sono più dispregiate e più vituperate dagli uomini mondani, sono veramente più accettabili, e più ricevute da Dio e dalli suoi Santi, e quelle cose che sono più amate e più onorate, e più piacciono agli uomini mondani, quelle sono più dispregiate, e vituperate e odiate da Dio e dalli suoi Santi. Questa laida inconvenienza procede dalla ignoranza e malizia umana; imperocchè l’uomo misero più ama quelle cose, che dovrebbe avere in odio, ed ha in odio quelle cose che dovrebbe amare. Una volta domandò frate Egidio a un altro frate, dicendo: Dimmi, carissimo, hai tu buona anima? Rispuose il frate: Questo non so io; e allora disse frate Egidio: Fratello mio, io voglio che tu sappi, che la santa contrizione e santa umiltade, e santa caritade, e la santa divozione, e la santa letizia fanno buona l’anima e beata.
II. Capitolo della Fede.
Tutte quelle cose che si possono pensare col cuore o dire colla lingua, o vedere con gli occhi, o palpare colle mani, tutte sono quasi niente, a rispetto e a comparazione di quelle cose, che non si possono pensare, nè vedere, ně toccare. Tutti li Santi, e tutti li savii che sono passati, e tutti quelli che sono nella presente vita, e tutti quelli che verranno dietro a noi, che favellarono, o scrissero, o favelleranno, o scritture faranno di Dio, non dissero nè mai potranno dire di Dio tanto, quanto sarebbe uno granello di miglio a rispetto e a comparazione del Cielo e della terra, e anche mille migliaia di volte meno. Imperocchè tutta la Scrittura