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di s. francesco 199


IX. Come per li meriti di frate Egidio, l'anima di uno amico d'uno frate Predicatore fu liberata dalle pene del Purgatorio.

Essendo frate Egidio infermato, di che ivi a pochi diì si mori, uno frate di san Domenico infermò a morte. Avea costui uno suo amico frate di che vedendolo approssimare alla morte, dice a questo frate infermo: Fratello mio, io voglio che, se Iddio il permette, dopo la morte tu ritorni a me, e che tu mi dica in che stato tu sei. Promise di tornare lo infermo, quando che fosse possibile. Morì lo infermo e frate Egidio in uno medesimo dì; e dopo la morte apparve allo vivo frate Predicatore e disse: Volontà di Dio fu, ch’io t’osservassi la promessa. Dice il vivo al morto: Che è di te? Rispuose il morto. Enne bene, perocchè io morii un dì, nel quale passò di questa vita un santo frate Minore, che avea nome frate Egidio, a cui, per la grande santitade, Gesù Cristo concedette, che tutte le anime che erano in Purgatorio ne menasse al santo Paradiso, colle quali io era in grandi tormenti; e per li meriti del santo frate Egidio, ne sono liberato. E detto questo, di subito disparve, e quel frate quella visione non rivelò a persona. Il detto frate infermò; e di subito suspicando che Dio l’avesse percosso, perchè non avea rivelata la virtù e gloria di frate Egidio, mandò per li frati Minori, e vennone a lui cinque coppie; e convocati insieme colli frati Predicatori, con grande divozione rivelò la predetta visione; e cercando molto tritamente, trovarono che in un medesimo di passarono di questa vita.

X. Come Iddio avea date grazie a frate Egidio;
e dello anno della morte sua.

Diceva di frate Egidio il frate Bonaventura da Bagnoreggio, che Iddio avea dato ispeziale grazia e con-