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di san francesco 15


obbedienza, si partì e pervenne a Bologna. E vedendolo li fanciulli in abito disusato e vile, sì gli faceano molti scherni e molte ingiurie, come si farebbe a un pazzo e Frate Bernardo pazientemente e allegramente sosteneva ogni cosa per l’amore di Cristo; anzi acciocchè meglio e’ fosse istraziato, si puose studiosamente nella piazza della cittade: onde sedendo ivi, gli si raunarono d’intorno molti fanciulli e uomini, e chi gli tirava il cappuccio di rietro, e chi dinanzi, che gli gittava polvere, e chi pietre, chi ’l sospingeva di qua, e chi di là e Frate Bernardo sempre d’un modo e d’una pazienza, col volto lieto, non si rammaricava, e non si mutava; e per più di ritornò a quel medesimo luogo, pure per sostenere simiglianti cose. E perocchè la pazienza è opera di perfezione, e prova di virtù; un savio dottore di legge, vedendo e considerando tanta costanza e virtù di Frate Bernardo, non potersi turbare-in tanti di per niuna molestia, o ingiuria, disse fra sè medesimo: Impossibile è che costui non sia santo uomo: e appressandosi a lui, sì il domandò: Chi se’ tu? e perchè se’ venuto qua? E Frate Bernardo per risposta si mise la mano in seno, e trasse fuori là Regola di san Francesco, e diegliela, che la leggesse, e letta ch’e’ l’ebbe considerando il suo altissimo stato di perfezione, con grandissimo stupore e ammirazione si volse a’ compagni e disse: Veramente questo è il più alto stato di religione, che udissi mai e però costui coi suoi Compagni, sono de’ più santi uomini in questo mondo, e fa grandissimo peccato chi gli fa ingiuria; il quale si vorrebbe sommamente onorare, conciossiachè e’ sia vero amico di Dio. E disse a Frate Bernardo: Se voi volete prendere luogo, nel quale voi poteste acconciamente servire a Dio, io per salute dell’anima mia volentieri vel darei. Rispuose Frate Bernardo: Signore, io credo, che questo v’abbia ispirato il nostro Signore Gesù Cristo; e però la vostra profferta io l’accetto volentieri, a onore di Cristo. Allora il detto giudice con grande