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chio il pone dall’altra parte del fiume. Allora Frate Bernardo conobbe, ch’egli era l’Angelo di Dio, e con grande riverenza e gaudio ad alta voce disse: O Angelo benedetto di Dio, dimmi qual'è il nome tuo. Rispose l’Angelo: Perchè dimandi tu del nome mio, il quale è maraviglioso? E detto questo, l’Angelo disparve, e lasciò Frate Bernardo molto consolato, in tanto che tutto quel cammino e’ fece con grande allegrezza; e considerò il dì e l’ora, che l’Angelo gli era apparito. E giugnendo al luogo, dove era san Francesco con li predetti compagni, recitò loro ordinatamente ogni cosa; e conobbero certamente che quello medesimo Agnolo, in quel dì, e in quella ora era apparito a loro e a lui.
CAPITOLO V.
Imperocchè san Francesco e gli suoi Compagni erano da Dio chiamati e eletti a portare col cuore è con l’operazioni, e a predicare colla lingua la croce di Cristo, egli pareano ed erano uomini crocifissi, quanto all’abito, e quanto alla vita austera, e quanto agli atti, e operazioni loro: e però desideravano più di sostenere vergogne, e obbrobrii per l’amor di Cristo, che onori del mondo, o riverenze o lode umane: anzi delle ingiurie si rallegravano, e degli onori si centristavano; e così andavano per lo mondo, come pellegrini e forestieri, non portando seco altro che Cristo Crocifisso. E perocchè egli erano veri palmiti della vera vite, cioè Cristo, produceano grandi e buoni frutti dell’anime, le quali guadagnavano a Dio. Addivenne nel principio della Religione, che san Francesco mandò Frate Bernardo a Bologna, acciocchè ivi, secondo la grazia che Iddio gli avea data, facesse frutto a Dio: e Frate Bernardo facendosi il segno della santissima croce, per la santa