bene? Rispondono li frati, che sì; e che per lui veramente eglino addomandano il somiero. Allora questo buono uomo con grande divozione e sollecitudine, sì apparecchiò l’asinello, e menollo a san Francesco, e e con grande riverenza vel fece salire suso e camminarono oltre; e costui con loro, dietro al suo asinello. E poichè furono oltre un pezzo, disse il villano a san Francesco Dimmi, se’ tu frate Francesco di Assisi? Risponde san Francesco, che sì. Ora t’ingegna dunque, disse il villano, d’essere così buono, come tu se tenuto da ogni gente, perciocchè molti hanno grande fede in te; e però io ti ammonisco che in te non sia altro, che quello che la gente ne spera. Udendo san Francesco queste parole, non si sdegno d’essere ammonito da uno villano, e non disse tra sè medesimo: Che bestia è costui che m’ammonisce! siccome direbbono oggi molti superbi, che portano la cappa; ma immantinente si gittò in terra dello asino, e inginocchiossi dinanzi a costui, e baciolli i piedi; e sì lo ringraziò umilmente, perchè s’era degnato d’ammonirlo così caritativamente. Allora il villano, insieme con li compagni di san Francesco, con grande divozione lo levarono da terra, e ripuosonlo in su l’asino, e camminarono oltre. E giunti che furono forse a mezza la salita del monte, perch’era il caldo grandissimo e la salita faticosa, a questo villano gli venne gran sete, intanto che cominciò a gridare dopo san Francesco, dicendo: Ohime, che io mi muoio di sete; che se io non ho qualche cosa da bere, io trafelerò immantinente. Per la quale cosa san Francesco iscende dallo asino, e gittasi in orazione; e tanto si stette ginocchioni colle mani levate al cielo, che conobbe per revelazione, che Iddio l’avea esaudito. E allora disse san Francesco al villano: Corri: va’ tosto a quella pietra, e ivi troverai l’acqua viva, la quale Gesù Cristo in questa ora, per la sua misericordia, ha fatta uscire da quella pietra. Corre costui a quel luogo, che san Francesco gli avea mostrato, e trova una bella fonte, per virtù della ora-