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or per la chiesa, secondo che la fiamma e l’empito dello spirito il sospignea. Poi in processo di tempo, la divina grazia continuamente fece questo angelico uomo crescere di virtù in virtude, e in doni celestiali, divine elevazioni e ratti; in tanto che alcuna volta la mente sua era elevata alli isplendori de’ Cherubini, alcuna volta alli ardori de’ Serafini, alcuna volta a’ gaudi dei Beati, alcuna volta ad amorosi ed eccessivi abbracciamenti di Cristo. E singolarmente per eccessivo modo una volta accese il suo cuore la fiamma del divino amore, e durò in lui cotesta fiamma ben tre anni, nel qual tempo egli ricevea maravigliose consolazioni e visitazioni divine, e ispesse volte era ratto in Dio, e brievemente detto tempo egli parea tutto affocato ed acceso dello amore di Cristo: e questo fu in sul monte santo della Vernia. Ma imperocche Iddio ha singulare cura de’ suoi figliuoli, dando loro, secondo diversi tempi, ora consolazione, ora tribolazione, ora prosperitade, ora avversitade, siccome e’ vede che bisogna loro a mantenersi in umiltà, ovvero per accendere più il loro desiderio alle cose celestiali; piacque alla divina bontade, dopo li tre anni, sottrarre dallo detto frate Giovanni questo raggio e questa fiamma del divino amore, e privollo d’ogni consolazione spirituale. Di che frate Giovanni rimase senza lume e senza amore di Dio, e tutto i̇sconsolato e afflitto e addolorato. Per la qual cosa egli così angoscioso, se ne andava per la selva discorrendo in qua e in là, chiamando con voce e con pianti e con sospiri il diletto sposo della anima sua, il quale s’era nascoso e partito da lui, e senza la cui presenza l’anima sua non trovava requie, nè riposo: ma in niuno luogo, nè in nessuno modo egli potea ritrovare il dolce Gesù, nè rabattersi a quelli soavissimi gusti ispirituali dello amore di Cristo, come egli era usato. E durogli questa cotale tribulazione per molti dì: ne’ quali egli perseverò in continovo piangere e sospirare; e in pregare Iddio, che gli rendesse per sua pietade il di-