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di san francesco | 107 |
lattuario: e come potrò io sostenere il secondo? io ti priego, benedetta sopra tutti li Santi, e sopra a tutti gli Angeli, che tu non me ne vogli più dare. Risponde la gloriosa Vergine Maria: Assaggia, figliuolo, pure un poco di questo secondo bossolo: e dandogliene un poco, dissegli: Oggimai, figliuolo, tu ne hai tanto, che ti può bastare; confortati, figliuolo, che tosto verrò per te, menorotti al reame del mio figliuolo, il quale tu hai sempre cercato e desiderato; e detto questo incomiatandosi da lui, si partì; ed egli rimase sì consolato, e confortato per la dolcezza di questo confetto che per più di sopravvivette sazio e forte, e senza cibo nessuno corporale. E dopo alquanti dì, allegramente parlando co’ frati, con grande giubbilo e letizia, passò di questa misera vita.
CAPITOLO XLVIII.
Frate Jacopo della Massa, al quale Iddio aperse l’uscio de’ suoi segreti, e diedegli perfetta scienza e intelligenza della divina Scrittura, e delle cose future, fu di tanta santitade, che frate Egidio da Scesi, e Frate Marco da Montino, e frate Ginepro, e frate Lucido, dissero di lui: che non conoscieno nessuno nel mondo maggiore appo Dio, che questo frate Jacopo. Io ebbi gran desiderio di vederlo; imperocchè pregando io frate Giovanni compagno del detto frate Egidio, che mi dichiarasse certe cose di spirito, egli mi disse: Se tu vuogli essere bene informato nella vita spirituale, procaccia di parlare con frate Jacopo dalla Massa, (imperocchè frate Egidio desiderava d’essere informato da lui), e alle sue parole non si può aggiugnere nè scemare; imperocchè la mente sua è pas-