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di san francesco 7

tì Bernardo, e vendè ciocccìhè egli avea, ed era molto ricco; e con grande allegrezza distribuì ogni cosa a vedove, a orfani, a prigioni, a monasteri e a spedali e pellegrini; e in ogni cosa san Francesco fedelmente e providamente l’ajutava. E vedendo uno, ch’avea nome messere Salvestro, che san Francesco dava tanti danari a poveri e facea dare, stretto d’avarizia disse a san Francesco: Tu non mi pagasti interamente di quelle pietre, che tu comperasti da me per racconciare la chiesa; e però, ora che tu hai danari, pagami. Allora san Francesco, maravigliandosi della sua avarizia, e non volendo contendere con lui, siccome vero osservatore del Santo Vangelo, mise le mani in grembo di Bernardo, e piene le mani di danari, li mise in grembo di messere Salvestro, dicendo, se più ne volesse, più gliene darebbe. Contento Salvestro di quelli, si partì, e tornossi a casa; e la sera, ripensando di quello ch’egli aveva fatto il dì, e riprendendosi della sua avarizia, considerando il fervore di Bernardo, e la santità di san Francesco: la notte seguente, e due altre notti ebbe da Dio una cotale visione, che della bocca di san Francesco usciva una croce d’oro, la cui sommità toccava il cielo, e le braccia si distendevano dall’Oriente infino all’Occidente. Per questa visione egli diede per amor di Dio ciò ch’egli avea, e fecesi Frate Minore, e fu nell’Ordine di tanta santità e grazia, che parlava con Dio, come fa l’uno amico con l’altro, secondo che san Francesco più volte provò; e più giù si dichiarerà. Bernardo similmente ebbe tanta grazia di Dio, ch’egli spesso era ratto in contemplazione a Dio; e san Francesco dicea di, lui ch’egli era degno di ogni reverenza, e che egli avea fondato quest’Ordine; imperocchè egli era il primo, che avea abbandonato il mondo, non riserbandosi nulla, ma dando ogni cosa a’ poveri di Cristo; e cominciata la povertà evangelica offerendo sè ignudo nelle braccia del Crocifisso; il quale sia da noi benedetto in saecula saeculorum. Amen.