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presidente dei Corpi legislativi della Florida. I due avversari si accusavano reciprocamente d’intrighi e di calunnie; finchè, per farla finita, convennero di battersi ad oltranza.

Il capitano White e il colonnello Bellamy, assistiti dai loro padrini, armati ciascuno di due paia di pistole, furono collocati a sessanta passi l’uno dall’altro, col diritto di sparare a volontà sino al limite di dieci passi, segnati in terra con due fazzoletti.

White sostenne tre volte il fuoco dell’avversario senza alcun danno, e quando cominciò a sparare i suoi colpi, non era che a quindici passi dal colonnello.

La prima palla del capitano White fracassò il braccio sinistro dell’avversario; la seconda gli traversò il corpo, e come il capitano si disponeva a torre dalla cintura il secondo paio di pistole, il colonnello Bellamy, sparò il suo quarto colpo, con mano tremante; ma freddò il capitano White.

Che mira!...


Colombey, nella sua Storia aneddotica, riporta che, nel novembre 1835, un duello alla sciabola ebbe luogo tra Aimé Sirey, figlio del celebre giureconsulto, e un suo cugino, Durepaire, che aveva tolto in moglie una signorina Dusaillans.

Durepaire aveva preteso di far valere alcuni diritti di considerevole importanza contro la famiglia Sirey, ed aveva profferito esclamazioni quanto mai oltraggiose a carico di essa.

Aimé Sirey alle ingiurie aveva replicato con un pugno sul viso di Durepaire.

Durepaire allora scrisse a Sirey:

«Dopo l’insulto che mi avete arrecato questa mattina, vi prego di dirmi chi sono i vostri padrini, il loro nome e la loro dimora».

De Montemart e Mérimé si rifiutarono di patrocinare la causa cavalleresca, che disapprovavano; allora de Viel-Castel