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Solo non comprendo come la giustizia, ingiusta, di quei tempi se ne rimanesse indifferente, quando il Lignano assassinava il prossimo e si commovesse, quando un birbaccione, come Claveau, tolse di mezzo un brigante e peggio, come il signore di Lignano.


1834. Il poeta Pouschkine e il barone d’Anthes; il tenente Mieczniekowski e il sottotenente Stuart; il barone Tarnaco e un capitano olandese; i capitani Pariset e Eenens; un ufficiale polacco e un tenente degli ussari; De Schweiser e Sarrazin; il conte D’Aubrée e il conte de Blucher; il barone Trautmansdorf, la contessa Lodoiska de R.... e il barone Roop. — Il 1.° di febbraio del 1834 un poeta, di cui la Russia andava superba, Pouschkine, moriva in duello per mano del cognato, il barone d’Anthes, figlio adottivo del barone Heckeren, che fu poi senatore; ma che si guardò bene di togliere dalla miseria la moglie e i figli del disgraziato poeta, i quali sarebbero morti di fame e di stenti, se non li avesse soccorsi la benevolenza dell’imperatore Nicolò I.


Nel 1834 il tenente Mieczniekowski e il sottotenente Stuart, ambedue appartenenti all’esercito russo, vennero tra loro a questione per motivi assolutamente puerili.

Scesero in campo chiuso per battersi alla pistola, con diritto d’avanzare sino a otto passi. Ciascuno poteva tirare due colpi.

Stuart sparò per primo, e mentre la sua palla andava ad accomodarsi nel cervello di Mieczniekowski, passando per un occhio, si pose in salvo per non andare in Siberia.