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nocchiato accanto al corpo dell’amico, gli sosteneva, piangendo, la testa.

— Signor ufficiale, volete saltare?

A questo punto l’ufficiale non rispose; ma impugnata la spada dell’amico morto si pose in guardia e pochi minuti dopo cadeva morente col petto squarciato ai piedi del marchese. L’altro ufficiale accorse per prendere il posto de’ suoi amici morti e riceveva una ferita mortale.

Circondato dai tre cadaveri non restava che il medico. All’invito del marchese egli saltò e potè accorrere a Bordeaux per annunciare ai superiori la triste notizia.


Qualche tempo dopo il marchese di Lignano e Claveau ebbero questione tra di loro; si batterono alla spada nella camera da letto, che abitavano in comune, e si ridussero a sì mal partito, che solo per uno di quei miracoli che aiutano i birbanti, poterono lasciare il letto dopo parecchi mesi.

Claveau assistito da una donna, ch’egli aveva sedotta, fece proponimento di allontanarsi per sempre dal marchese e di ritirarsi a vita onesta e tranquilla in un castello ch’egli possedeva in Provenza.

Il marchese di Lignano informato della determinazione di Claveau, lo attese al varco e mentre questi usciva dal teatro, dando il braccio all’amante diventata sposa, gli sbarrò il passo esclamando:

— Hanno preteso alla mia presenza che tu eri ristabilito; io ho sostenuto il contrario, perchè non mi potevo figurare, che se ciò fosse stato vero, tu fossi tanto vile da nasconderti dietro una sottana.

— Va bene, rispose Claveau continuando la sua strada; e rivolto alla moglie:

— Lo vedi, è lui che vuole così....

La moglie piangeva e rientrata a casa, in preda allo spavento, dette alla luce un bambino morto.

Il dolore di Claveau fu senza limiti. Esasperato, quasi