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i soldati testimoni avevano portato alcune armi, che furono rifiutate dai padrini di Larilliére. Lo sconosciuto sorrise e quando si pose in guardia di fronte al conte, questi non potè trattenersi dal dire ai propri testimoni:

— Questa volta credo di trovarmi di fronte a qualcheduno.

Iniziato il combattimento, Larilliére sentì che il sangue freddo abituale cominciava ad abbandonarlo.

Gli attacchi e le risposte si succedevano fulminee ed invano il conte aveva messo in opera i suoi colpi di riserva, e le botte segrete.

Inasprito, il conte esclamò con insolenza:

— Ebbene, signore, a che ora mi ucciderete dunque?

Dopo un istante lo sconosciuto replicò:

— Subito! e in così dire con un colpo di punta formidabile spezzò il cuore del conte.

Larilliére fece un salto indietro, barcollò, annaspò e si ripiegò su sè stesso, mormorando:

— Questo non è un colpo di sciabola, ma una puntata. Alla sciabola non avrei temuto alcuno!

Ripiegò la testa indietro e mandò l’anima ad aggiustare i conti col Creatore.

Quando la notizia della morte del conte si diffuse per Bordeaux, parecchie madri di famiglia fecero cantare messe di riconoscenza, per ringraziare Iddio di averle finalmente liberate di un flagello, perchè tale era per le famiglie di Bordeaux il conte Larilliére.


1833 (14 marzo). Dembowsky e il conte Grisoni. — Quando la speranza della vittoria infiammava l’anima di amor patrio; in quei momenti, in cui l’amore pel proprio paese esaltava l’immaginazione dei nostri vecchi, facendo fare a loro sogni di libertà, ne’ quali intravedevano l’albore di un’Italia unita, indipendente, prospera e felice, brutti momenti passavano i nostri oppressori; gli ufficiali austriaci specialmente, quando s’imbattevano in cittadini intolleranti delle prepotenze dei dominatori.