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dare. Fu convenuto un duello alla pistola per quando sarebbero sortiti dal Lazzaretto. Garneray sempre sofferente si trascinò all’appuntamento; sparò per primo e colpi il capitano al fianco destro. Questi con mano tremante e con l’occhio velato fece il suo colpo a vuoto e morì, per la ferita riportata, dopo otto giorni.


Beaupoil Sainte-Aulaire, giovane ufficiale di cavalleria, piccandosi di essere anche scrittore politico di vaglia, pubblicava un opuscolo intitolato: Oraison funèbre du Duc de Feltre, che gli procacciò un duello col figlio del Duca.

In questo scontro l’ufficiale politico-letterato, riportò una ferita insignificante; ma qualche giorno dopo una nuova sfida lo raggiunse al suo domicilio.

Era di un cugino del defunto signor di Pierreburc. L’arma scelta era la sciabola; il luogo dello scontro il Bosco di Boulogne.

Trovatisi di fronte, i due avversari s’attaccarono con estrema cortesia, a tal punto di cortesia che Beaupoil, accortosi che l’avversario si trovava in pieno sole, chiese di poter andare un po’ più lontano, affinchè ambedue potessero godere la loro parte di ombra.

Posti in guardia di bel nuovo, Pierreburc venne toccato al ginocchio destro: ma con una pronta risposta ferì profondamente al petto l’avversario suo.

— Oh Dio! gridò Pierreburc, speriamo che la ferita non sia grave!

I testimoni a loro volta gridavano dallo spavento, mentre accorrevano a sostenere Beaupoil barcollante:

— Speriamo che il male non sia senza rimedio!

Ed un testimone:

— In tutti i casi le cose si sono passate secondo le regole.

Un quarto d’ora più tardi Beaupoil de Sainte Aulaire non era più.

Però, era morto secondo le regole cavalleresche.


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