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1800-1802. Al principio del secolo; la Ristorazione; Destaing-Reyner, Barbier-Dufaï-Raoul; Dufaï-De Saint Moris-generale de Montéléger. — Lo spirito marziale, bellicoso, che al principio del nostro secolo aveva invaso tutto per opera di Napoleone, non poteva tardare a manifestare l’influenza sua anche nel campo del combattimento singolare, nel duello.

Come mai tanta gente, tanta gioventù tolta improvvisamente dalla vita pacifica della casa patriarcale, e dalla schiavitù di spirito e di corpo dei mille tirannelli, peste di Italia e d’altri siti ancora, poteva restarsene tranquilla, quando armata di uno sciabolone, o di un archibuso sentiva rintronarsi le orecchie dalla egalité, dalla liberté, senza comprendere giusto la fraternité?

Era dunque da prevedersi che tutti questi eroi, improvvisati dal genio napoleonico, avrebbero portato un largo tributo alla stupida costumanza di duellare. E quei baldi soldati non si battevano così, alla leggera! Se essi gagliardamente lottavano in campo aperto, con non meno vigore pugnavano in campo chiuso, a tutte le ore, di giorno e di notte; quando capitava, tra una battaglia e una scaramuccia, tra una marcia e una ricognizione. Essi si battevano sempre: a tutti i momenti, in tutti i luoghi, pur di tenersi in esercizio nell’arte di ammazzare o.... di farsi ammazzare da un avversario.