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Secondo l’uso tedesco e in omaggio ai regolamenti dell’esercito tedesco lo spiacevole incidente fu portato dinanzi al tribunale d’onore, che sentenziò: Non potere il Döring battersi in duello con Klöevekorm.

Dopo questo verdetto pareva che la cosa non dovesse aver più seguito: ma il tenente Koepe, amico dell’ufficiale bastonato, si fece avanti reclamando una riparazione d’onore per le busse toccate al collega.


Le leggi d’onore di tutti i paesi, non esclusa la Germania, avrebbero autorizzato il Klöevekorn di trattare il Koepe nella stessa guisa di come aveva trattato il suo collega Döring; nè si capisce come lo studente potette cedere alle pretese di questo terzo, che s’intrometteva in una vertenza d’altri, per farsi vindice di offese altrui.

Fatto sta, che un duello alla pistola, a condizioni eccezionalmente gravi, fu stabilito tra il tenente Koepe e lo studente Klöevekorn.

Il patto era: il duello cesserà quando uno dei duellanti sarà posto fuori di combattimento per ferita.

Giunti sul terreno, e messi di fronte gli avversarî, fu comandato il fuoco. I primi due colpi furono senza risultato; al terzo, lo studente ricevette la palla in una gamba. I suoi testimoni chiesero che in base ai patti convenuti, il duello dovesse cessare; ma non furono dello stesso parere quelli del tenente Koepe, che imposero, minacciando, la continuazione dello scontro.

Lo studente, atterrato, sparò senza colpire; il Koepe fece il colpo suo ed uccise l’avversario.

La morte del Klöevekorn produsse una tristissima impressione a Coblenza; la cittadinanza qualificò il duello «assassinio» e, commossa, una folla enorme tributò grandi onoranze alla salma dell’ucciso.

Il colonnello del 68.° reggimento, superiore diretto dei tenenti Döring e Koepe, fu chiamato a Berlino per rendere