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«L’autore di ferite fatte in duello sarà punito con due mesi a due anni di prigione e con una multa da 200 a 2000 franchi. Se le ferite avranno cagionato la morte, la pena sarà da uno a tre anni di prigionia e la multa da 500 a 10,000 franchi!».
Questa proposta pareva nuova ed era vecchia, con tanto di barba. Con altre parole era la stessa che al senato presentò nel 1877 il senatore Hérold; che viceversa poi ripeteva il testo del progetto elaborato nel 1851 da una commissione dell’Assemblea Nazionale, che l’aveva a sua volta, non so da chi, copiata. Al progetto del signor Lecomte si poteva proprio appioppare il detto di Verdi «torniamo all’antico».
E perchè questo ritorno all’antico? Perchè una quindicina di giorni innanzi il marchese di Morès aveva ucciso in duello il capitano Mayer, incaricato della sorveglianza della sala di scherma della Scuola politecnica.
La causa del duello è semplicissima.
In seguito ad un articolo pubblicato dal conte Lamase nel giornale antisemita «La Libre parole» diretto dal Drumont, intitolato: «Gli ebrei nell’esercito» un capitano israelita, il signor Cremieu-Foà si ritenne offeso e chiese soddisfazione al direttore Drumont.
Questi accettò la sfida; i due si batterono e Drumont rimase leggiermente ferito di spada.
Poi il capitano partì in servizio.
Quattro giorni dopo ricevette un dispaccio dall’autore dell’articolo, così concepito:
«Mi avete insultato chiedendo soddisfazione a Drumont di un articolo firmato da me; vi chiedo ragione di questa ingiuria.
«Firmato: Lamase.»
Cremieu-Foà rispose tosto mettendosi a disposizione del conte di Lamase. Questi scelse a padrini il marchese De Morès e Guerin, i quali scrissero al Cremieu-Foà che li met-