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vilissimi antepongono quelli puntuti e taglienti di una illegalità, che ha la sua base sulla stupidaggine di costumi stupidissimi? E come volete che quei magistrati chiamati a punire col Codice penale alla mano i duellanti, lo facciano seriamente, pensando all’hodie tibi, cras mihi?


Le armi più frequentemente adoperate nei duelli per l’uccisione del prossimo sono, in Italia: la sciabola; in Francia, la spada; ma tra gli americani la rivoltella, il fucile, la dinamite e altre delizie di simil fatta. Però, tutte ammazzano egualmente; di meno in vero la spada, chè i francesi sanno adoperare con molta intelligenza, onde non abbia a produrre sull’organismo umano guasti troppo profondi1. Ma, tanto di qua, quanto di là dalle Alpi si fa uso, di quando in quando, pure della pistola, arma punto pericolosa se, rimanendo nel comune, i padrini caricano le armi in modo che i duellanti abbiano tutto al più a contundersi con le palle, piuttosto che a ferirsi. Difatti, sono ben pochi i morti in confronto dei colpi sparati nei numerosi duelli a pistola. E quei non molti defunti si debbono ascrivere quasi tutti ai duelli all’americana, fatti da matti, presenziati da pazzi, con forme e a condizioni dettate da folli.

L’italiano si batte in duello quasi sempre con la sciabola, la quale nella statistica dei duelli rappresenta il 95 per cento dei combattimenti singolari. Qui viene spontanea la domanda: perchè contrariamente agli usi francesi gli italiani — tanto

  1. Il numero dei duelli in Italia fu di 2759 pel decennio 1879-1889; e di 754 dal 1890 al 1.° luglio 1895. Dei 3513 duelli 140 accaddero con la spada, 3138 con la sciabola e 223 con la pistola. In Francia, invece, dal 1880 al 1890 accaddero 467; di cui 329 alla spada; 12 alla sciabola e 118 alla pistola. Dunque, parlò a sproposito quel perito cavalleresco durante il processo pel duello Macola-Cavallotti quando volendo fare il saccente, addusse a sostegno delle sue affermazioni dati assolutamente cervellotici.