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Entrambi i duellanti erano esperti nel maneggiare l’arma; il combattimento durò più ore. Gli antagonisti erano in una lunga stanza vuota; una mezza dozzina d’italiani funzionavano da testimoni. Uno di questi perì insieme ad uno dei combattenti.


Nel 1890 un duello tra il marchese di Policastrelli e il signor Ranchibile ha luogo in Palermo.

L’arma scelta è la sciabola; la causa determinante lo scontro: intima. Ranchibile vi muore.


1891 (3-4 febbraio). Cingia e Nardi; Z** e Sch**; Lomonossow e Wadbolski; Corcoran e Lavia; Contarini e Dosi. — La notte dal 3 al 4 febbraio 1891, il tenente di cavalleria Pietro Cingia se n’andava da Vicenza a Reggio Emilia, sua città natale. Colà si recava per dare un abbraccio alla madre e ai fratelli, prima di salpare per la Colonia Eritrea, ov’era stato destinato.

Il tenente vestiva in borghese.

Giunto da Mantova a Modena vi lascia il bagaglio e sale in uno scompartimento di prima classe sul treno diretto a Reggio.

Lo scompartimento era quasi al completo: due signore, due signori; nell’angolo sinistro di chi montava un signore; da destra un uomo lungo disteso, con la testa appoggiata sul cuscino presso lo sportello; i piedi sull’appoggia-gomiti, e sotto il naso di una bella signora bruna!...

Il tenente teneva a mano una valigia piuttosto pesante, e mentre il treno si muove, il tenente Cingia vuol porre la sua valigia sulla apposita rete.

Il solo posto vuoto è, però, al disopra di quel signore che fa il suo comodo, e per non disturbare il dormiente, egli appoggia la valigia sul sedile per porla a posto.