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appartenente ad una famiglia borghese di Schlestadt, s’arruolò nella fanteria di marina. Si distinse per coraggio ed abilità nella campagna del Tonkino e durante l’epidemia colerica, ciò che gli valse le spalline. La sua condotta era irreprensibile.

Imaginate ora la sorpresa dei suoi superiori, dei suoi amici quando si venne a sapere il 24 dello scorso maggio, che Wernert era scomparso. Lo si ricercò invano per più settimane. La deposizione di un soldato che aveva scoperto delle tracce di sangue nella sua abitazione, fece ritenere che il Wernert fosse stato assassinato.

Più tardi corse la voce che il giovane sotto-ufficiale avesse disertato la bandiera francese e fosse ritornato in Alsazia presso i suoi parenti, deciso di vivere tranquillamente nella città natìa, ridivenuta tedesca. Qualcuno aveva insinuato il sospetto che si fosse reso colpevole di un tradimento e che avesse venduto dei documenti militari alla Germania».

Mentre sul suo conto correvano così fatte voci, il giorno 9 ottobre, Wernert ricomparve a Tolone e si presentò al suo colonnello chiedendo di essere giudicato.

Il sotto-ufficiale fece conoscere al suo capo che la sua partenza non era stata che l’epilogo di due drammi sanguinosi, nei quali aveva successivamente ferito mortalmente due uomini.

Egli aggiunse, senza entrare in particolari, che un odio di famiglia l’aveva posto nella necessità di battersi a duello con una persona, non militare, abitante a Lione e che occupava un posto elevato nella società.

Lo scontro ebbe luogo di notte, al chiarore delle fiaccole, nel giardino della casetta abitata dal giovane sott’ufficiale. Ferito gravemente l’avversario, di cui non volle dire il nome, venne trasportato in una vettura che lo condusse alla stazione. Qualche giorno dopo questo incognito moriva a Lione.

Ma non è tutto. Pochi giorni dopo un secondo duello, alla spada, di notte come il primo, ebbe luogo in quel medesimo giardino. Anche questa volta l’avversario del giovane Wernert, ferito gravemente, venne trasportato dai testimoni alla stazione e morì a Lione dopo qualche giorno.