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Alfredo Campioni; l’ufficiale dal conte Ettore Armani e da Giuseppe Bernardi. Il conte Ettore Ferratis fu chiamato a dirigere lo scontro, alla sciabola, con guantone, senza esclusione di colpi, ad oltranza.

Alla prima messa in guardia, il tenente Cingia è leggermente toccato con un traversone; alla seconda il Randesi è leggermente ferito di figura alla guancia sinistra; alla terza il tenente è toccato al ciglio sinistro; il sangue, colando, esige la sospensione della lotta. Dopo la medicazione si viene alla quarta ripresa, durante la quale il Randesi è colpito gravemente di punta al fianco sinistro; per la ferita cade e nel cadere ferisce il tenente Cingia alla bocca dello stomaco, ferita che esigette quattordici punti di sutura.

Alla sera del successivo 21 luglio, il Randesi rendeva l’anima al Creatore.

Animati da reciproco risentimento, i due avversarî si attaccavano con impeto e con risolutezza. L’ultima passata d’armi poi fu di una vivacità straordinaria. Il Randesi mirava alla testa, e moltiplicava i traversoni; il Cingia tentava l’arresto e con un colpo d’arresto, invero, metteva fine al duello.


1888. Habert-Dupuis. — Nel 1888 (giugno) per dissensi futilissimi, che provocarono un articolo del signor Habert, pittore e critico d’arte a Parigi, avvenne un duello alla pistola tra l’articolista e il signor Dupuis, che vi rimase ucciso.

Durante il dibattimento penale a carico dell’uccisore, uno dei padrini risponde ai rimproveri rivoltigli dal presidente:

— Se una sventura è sopraggiunta, non è a me che dev’essere attribuita. Io non m’intendo proprio nulla di questioni d’onore.

Ecco la prova lampante che il più delle volte i duellanti scelgono padrini assolutamente inetti; i quali sono poi