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Il Cassagnac colse l’occasione per scrivere un’epistola, e conchiuse:

«In nessun caso, l’uso della manca può essere permesso. Quanto alla questione di sapere se l’uso della mano manca possa essere scusato come un moto d’istinto, io dirò che il duello è stato inventato apposta per impedire che l’istinto prenda il posto della lealtà.

Inoltre, Alfonso de Aldama, Roulez, Waskiewicz, Mérignac, Giulio Jacob, Oudard, Olsarale, Goupil indirizzarono al signor Hattu, difensore del Dekeirel la seguente lettera:

«I maestri Girard (1740), Angelo (1763), Pietro Grisetti (1811), Michele Cambogi (1837) nei loro trattati pubblici di scherma, insegnano a parare con la mano sinistra non solamente, ma anche a servirsi di questa mano per afferrare la spada dell’avversario.

Danet (1766), De Meuse (1778), La Boessière (1818), maestri eccellentissimi, insegnano a parare con la mano sinistra.

Gomard ammette la parata della mano sinistra nel duello e ne raccomanda lo studio.

Cordelois (1872) ammette, senza restrizioni, questa parata e la considera lealissima».


Domanda. Questo mezzo di difesa in duello deve considerarsi sleale?

Risposta. No.

D. Supposto che Dekeirel abbia, in un moto istintivo e non premeditato, fatto deviare, con la sinistra, rapidamente la spada avversaria, senza prenderla e tenerla, deve considerarsi sleale questa manovra di difendersi?

R. No».

Come i lettori vedono, anche in questa lettera abbastanza precisa e recisa entra la supposizione del moto istintivo. Ora a noi pare che la scusa dell’istinto non sia per niente necessaria, se si ammette che la parata della mano sinistra in duello è parata leale.