Pagina:I Duelli Mortali Del Secolo XIX, Battistelli, 1899.djvu/158

146



Il processo si svolse davanti alla Corte d’assise di Mélun, presieduta dal consigliere Try.

Insieme al principe Soutzo, che entra a testa fieramente levata, prendono posto i coaccusati Nicolaïdy e Mavromichalis, Gregorio Ghika e Cortazzi. Questi ultimi due padrini di Nicola Ghika.

L’atto d’accusa riassume brevemente il duello in questi termini:

«Il 23 novembre ultimo, verso le dieci del mattino, due carrozze si fermavano sulla strada della Belle-Croix, nella foresta di Fontainebleau.

In una si trovavano gli accusati Soutzo, Nicolaïdy e Mavromichalis; nell’altra Nicola Ghika, Cortazzi, Gregorio Ghika e il signor Valtat interno dell’ospedale della Riboisiêre. Soutzo e Ghika si battevano in duello; l’arma scelta era la pistola, e gli avversari, collocati a venti passi, dovevano sparare insieme al comando di: tre. Dopo di avere scelto il terreno, segnata la distanza, misurando con passi molto lunghi, e dopo aver caricato le pistole con carica eccessiva allo scopo di diminuire le probabilità di colpire, i testimoni collocarono i duellanti. Mavromichalis dette il comando di tre, seguito da due detonazioni; Nicola Ghika si ripiegava su sè stesso, mortalmente ferito. All’indomani spirava nell’età di 24 anni».

La suora che lo assisteva, dichiarò che Ghika, nel delirio, esclamava: «Non un uomo avevo di fronte, sibbene un barbaro!» Un ufficiale che aveva servito nello stesso reggimento di Soutzo, depose che sapeva l’antico compagno d’armi per un fortissimo tiratore di pistola, che più volte aveva duellato, e soggiunse: Quando vidi chiamare Ghika per collocarlo sulla linea, mi parve di vedere un agnello condotto alla macelleria. — L’autopsia constatò che Ghika era morto vittima di un’emorragia addominale, causata dal proiettile, che gli aveva attraversato tutto l’addome.