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Il conte di M** fu assistito dal conte H. de Villers e dal signor de Berny, suoi amici; l’avversario scelse due colleghi tedeschi.

I quattro padrini si riunirono, all’indomani, in casa della cognata del conte M** per intendersi sulla scelta delle armi, sul luogo del combattimento e sulle condizioni dello scontro. Proposta degli ufficiali tedeschi, fu accettata la sciabola; fu stabilito che il duello avrebbe avuto luogo alla frontiera austriaca; ma, dopo discussioni, si prescelse il granducato di Lussemburgo. I combattenti concordarono di portare la maschera da scherma durante lo scontro.

Il combattimento ebbe luogo il cinque di marzo del 1872. Alle due del pomeriggio, i due avversari furon messi di fronte in una località, distante circa due chilometri da Lussemburgo. Colla parte superiore del tronco nuda, i due avversari si precipitarono contro, non tirando di taglio, ma sempre cercando di ferire di punta. Ambedue, dopo il primo attacco, furono sobri di movimenti. Attaccarono con legamenti, con cavazioni, con leggere battute di sciabola, mantenendo per quanto possibile la punta in linea. Finalmente, l’ufficiale tedesco andò a fondo sull’avversario: il conte di M**, calmo e sicuro, retrocedette in presenza della punta nemica, parò, rispose e toccò il petto dell’ufficiale, il quale, non potendo parare col ferro, deviò il colpo mortale col dorso della mano sinistra, che ne rimase leggermente escoriata. Rinculando sempre, l’ufficiale tedesco cadde, ed il conte s’arrestò; anzi, aiutò l’avversario a rialzarsi. I testimoni ricollocarono i duellanti al posto del primitivo combattimento, e, circa dieci minuti dopo, l’ufficiale tedesco riceveva una puntata in pieno petto che gli traversava il fegato; mentre il conte di M** veniva toccato non gravemente nella parte superiore del petto. I padrini accorsero vedendo l’ufficiale tedesco annaspare, barcollare e cadere per non più rialzarsi.

Otto ore dopo egli era cadavere freddo.