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colla loro presenza attestare al mondo, come quei due giovani sciagurati si fossero portati con rigorosa lealtà sul terreno, dove li aveva portati un reciproco accordo contrattuale, dibattuto fra loro punto per punto, parola per parola e di cui la conclusione doveva essere la morte di uno dei due.

«Non è vero che fosse data facoltà ai duellanti di avvicinarsi oltre i dieci passi stabiliti; fermi a quella distanza dovevano far fuoco, il Mazzacorati diede il segno e Pizzardi scattò il colpo fatale: la palla colpì nella tempia, spezzando il cranio e, penetrata nel cervello, spense istantaneamente la fiamma della vita; il ferito protese le braccia innanzi, girò e rigirò sopra sè stesso e cadde: tutto era finito.

«Tanto il Pizzardi che il Mazzacorati avevano portato con sè due revolvers. Quelli del primo comuni; quelli dell’altro di precisione. La sorte decise per questi ultimi!»


Il compianto nella sua giustizia equanime, abbracciò ucciso ed uccisore, perchè se il primo giaceva cadavere, il secondo non si dava pace del risultato funesto di un duello «illegale» a cui era stato trascinato dalla ferrea volontà del morto!

Ambedue ottimi giovani per elevatezza di mente e di cuore: ambedue eccellenti tiratori; tutti e due pieni di vita, di un grande sentimento della personalità, subirono l’impulso fatale del punto d’onore, che non concedeva loro transazioni o debolezze!

Così va il mondo! Per fare il bucato all’onore non c’è che il sangue.... Ma, quanto? chiedo io.


1870. Trombetta e Cognetti. — Se non erro, perchè incerti sono i dati che ho potuto procurarmi su questo duello