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Poche settimane prima del duello, che doveva trarlo alla tomba innanzi tempo, il tenente Grida era passato all’amministrazione, perchè in allora non esistevano gli ufficiali contabili, come oggi; ma quelli delle armi combattenti, a quell’ufficio venivano designati per turno.

Una sera il tenente Grida con altri colleghi s’era reso da Tagliazzucchi, fuori di Modena, a bere un bicchiere di buon Lambrusco di Sorbara. All’osteria rinomatissima, il Grida e i suoi colleghi trovarono il Bozzano, che con altri capitani a-aveva preceduto di poco i sopravvenuti. Le due comitive si fusero, per così dire, insieme, bevvero allegramente e venuto il momento di pagare lo scotto, il Grida si offrì di pagare lui per tutti. Gli altri, e specialmente il capitano Bozzano, vi s’opposero, esclamando: «No; facciamo alla Romana, come sempre!»1. Il tenente Grida insistette, per cortesia, nel voler pagare egli per tutti, provocando dal Bozzano la risposta scherzosa, in piemontese:

— E lassèle paghè, tant’à la cassa in custodia!

La parva favilla suscitò il grande incendio, perchè il Grida, che non aveva compreso il significato burlesco ed amichevole della frase, alquanto risentito replicò:

— Che venta nen fè del spirit sû certe cose, Capitani!...

La disputa s’accese e dalla disputa nacque un duello alla sciabola, senza esclusione di colpi, eccetto il fendente.

Lo scontro ebbe luogo presso il cimitero israelita. Ambedue poco abili nello schermire, provocarono un incontro, nel quale il capitano Bozzano pur ferito all’inguine, mentre trapassò da parte a parte il tenente Grida, facendogli una ferita a V al disotto della mammella destra, e facendo passare la punta della sciabola fuori dalla schiena.

Il tenente Grida muore quarantott’ore dopo il duello. Il capitano Bozzano guarda il letto per alcuni mesi.

La terribile ferita toccata al Grida fece supporre ai malevoli che il Bozzano si fosse condotto con astio e con malevolenza nel duello; ma quest’accusa immeritata svanisce,



  1. Cioè, ciascuno doveva pagare la propria quota.