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Buon Dio! è da ritenersi che una notizia di simil fatta non avrebbe potuto causare una piacevole impressione sui civili abitanti di Metz!...»


1858. — Rozier-De M** — Ai primi del 1858 (così c’informa la Gazette des tribunaux dell’8 giugno 1858) a Lione si consumò una tragedia delle più terribili e ch’ebbe il suo riepilogo davanti al Consiglio di guerra di quella città.

L’antipatia di vecchia data, frutto dell’invidia e della gelosia del tenente de M** contro un suo collega, fu il motivo da cui trasse origine la querela, di funesta memoria.

L’atto d’accusa1 dice:

«De M** non abbandona più, non lascia più in pace il tenente Rozier. Lo ferma sul suo cammino; fa nascere una discussione viva ed animata, e queste parole sono intese: «venite, partiamo!»

«Insieme salgono le sale dell’alloggio del tenente de M**.

«Che cosa successe?

«Solamente la vittima potrebbe raccontarlo; ma è morto troppo presto e dalle sue labbra non sono uscite che due esclamazioni: «Le lâche! l’assassin!»

«De M** bussa alla porta di un ufficiale vicino, e gli dice:

«Venite, Rozier è morto! E venuto ad insultarmi in casa mia, ci siamo battuti e l’ho ucciso!»

Ne seguì un lungo drammatico processo, che durò più settimane e che si chiuse con la condanna a morte di de M** pronunciata dal Consiglio di guerra di Lione.

  1. Gaz. des trib., 11 al 16 marzo, 30 marzo al 17 aprile; 4 al 6 maggio, 22-30 maggio; 8 giugno 1858.