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In seguito a verdetto affermativo su tutti i quesiti, de Beauvallon fu condannato a otto anni e d’Ecquevilley a dieci anni di reclusione.
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Continuando a spigolare nella Gazette des tribunaux1 eccovi alcuni florilegi delle deposizioni fatte da’ vari testimoni.
Ha la parola il signor Callot, proprietario della trattoria al Palais Royal:
— Nel marzo 1846, il signor Arturo Bertrand è venuto a comandarmi un pranzo di venti persone. Hanno ballato nella sala da pranzo, ed hanno giuocato al lanzichenecco (lansquenet). Quei signori giuocarono fino alle sei o alle sette del mattino. Ma non so cosa sia successo. Mi fecero chiedere dieci luigi per il signor Dujarier; e io li mandai.
— Voi avete servito durante il pranzo?
— Sì.
— Avete rimarcato nulla di straordinario?
— Nulla! Tranne qualche scherzuccio di quei signori alle loro dame.
— Dujarier frequentava il vostro stabilimento?
— Vi veniva spesso.
— Qual’era il suo carattere?
— Era dolce, educato; uomo di mondo, infine.
— E del signor Beauvallon?
— Non so nulla; m’han detto che pure era assai mite.
Presidente — Beauvallon, è esatto?
Beauvallon — Sì, eccetto un punto relativo al pranzo. Durante il pranzo Dujarier si alzò, disse che il momento di dar del tu alle donne era venuto, e cominciò a dare del tu a tutte le signore.
Avvocato generale — Non sarebbe forse la donna Liévenne, che sarebbe stata trattata in tu da Dujarier, e voi non faceste allora un gesto di.... impazienza?
- ↑ Del 31 marzo; 4 aprile; 21 novembre; 2 decembre 1846.