Pagina:I Duelli Mortali Del Secolo XIX, Battistelli, 1899.djvu/113


101

no, presentò pistole d’arcione e pistole di precisione. Le pistole d’arcione furono rifiutate, essendo di proprietà di de Ecquevilley. Questi, allora, sottopose all’esame dei padrini avversari il paio di pistole di precisione. Nell’esame, Bertrand, testimone di Dujarier, introdusse il mignolo nella canna e lo ritirò annerito sino alla radice dell’unghia.

— Queste pistole sono state provate!

— No; ve lo garantisco; replica d’Ecquevilley; non ho fatto che uno sparo a polvere per la prova dell’acciarino. Vi giuro, del resto, sul mio onore, che de Beauvallon non conosce queste armi.

La spiegazione e il giuramento furono accettati, in buona fede, per sinceri.

Dujarier, che spara per il primo, manca il bersaglio; ma riceve la palla di Beauvallon, che lo uccide.


Il 26 marzo 1846 de Beauvallon e i suoi testimoni si presentano alle Assise. De Beauvallon e d’Ecquevilley giurano e spergiurano, che le pistole portate da quest’ultimo erano assolutamente sconosciute all’uccisore di Dujarier, e tutti quanti furono assolti! Ma un tal signore de Meynard, dichiarò poco dopo che, alla mattina del duello, aveva assistito nel giardino di d’Ecquevilley, alla prova delle pistole. Su querela del tutore dei figli della vittima, d’Ecquevilley fu rimandato davanti alle Assise della Senna, sotto l’imputazione di falsa testimonianza in materia criminale, e de Beauvallon fu citato come testimone a difesa dell’imputato.

De Meynard raccontò che la vigilia del duello, de Beauvallon venne a pregarlo di andare con lui, alle sei e mezza dell’indomani mattina, ad esercitarsi nel tiro di pistola.

Insieme andarono a Chaillot, e de Beauvallon tirò infatti, una dozzina di colpi sul muro del giardino, con due paja di pistole; un pajo d’arcione, e uno di precisione, indicandogli pure la provenienza di quest’ultime. Fu lui, de Meynard che disegnò con un sasso una linea sulla muraglia di fondo. Questa linea servì di punto di mira.