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— Come, non sei morto? chiese Fritz.

La disputa si riaccese; Fritz sparò di nuovo, ma invano, su Hamon, che si lanciò sull’aggressore e, dopo averlo atterrato, con una baionetta inastata sulla pistola scarica, replicatamene ferì Fritz e non si arrestò, se non quando lo vide morto.


Tolgo dalla Gazete des Tribunaux in data 6 settembre 1813.

Parecchie persone vollero organizzare un ballo d’onore per l’arrivo a Bâde della granduchessa Elena di Russia.

Il nome di Maurice de Haber, figlio di un banchiere della Corte, fu messo sulla lista dei sottoscrittori.

Il signor de Goeler, ufficiale badese e membro del comitato per quel ballo, dichiarò che Haber non poteva figurare in quella festa e il suo nome fu cancellato dallo stesso de Goeler.

Haber ne chiese soddisfazione; ma la sua domanda fu respinta, avendo il corpo di ufficiali di Carlsruhe dichiarato a de Goeler, non esser egli obbligato alla riparazione.

Ma un capitano al servizio della Russia, de Verefkin, padrino di Haber, si prese la cosa talmente a cuore da mandare a sfidare de Goeler.

La conclusione fu, che Verefkin morì sul campo, mentre de Goeler lo seguì nella tomba quattro giorni più tardi, cioè il 4 di settembre del 1843.

Lo scontro ebbe la sua coda.

Alla sera del 5 settembre, una massa di popolo si affollò davanti alla casa Haber, posta a centocinquanta passi dal Corpo di guardia principale, e proferì minaccia di morte, d’incendio e di distruzione.

Questa dimosrazione si estese contro ad altri ricchi israeliti, le cui case subirono una fitta sassaiuola.

Spigolando nei verbali di seguito scontro, si rileva: che al primo sparo simultaneo, le palle non recarono alcuna offesa ai combattenti; che al secondo sparo di Verefkin, Goeler fu


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