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da rosette, caratteristica che non fu più mutata sotto i due successori.

Assegnati così con ragioni che mi sembrano abbastanza evidenti, tre dei tipi conosciuti, ne rimane uno soltanto del quale conosco un esemplare da cinquanta zecchini nella mia raccolta e due da dieci in quella di S. M. il Re d’Italia. Esso va naturalmente attribuito ad Alvise III che regnò dal 1722 al 1732, epoca nella quale l’oro affluiva con straordinaria abbondanza nella zecca di Venezia mentre vi era molto scarso l’argento, tanto che di alcuni tipi di monete d’argento non si conoscono che esemplari battuti in oro; sarebbe pertanto assai strano che di questo principe non esistessero i multipli dello zecchino che dobbiamo pure considerare come non ultimo indizio dell’abbondanza dell’oro. A questa attribuzione siamo giunti per esclusione, ma vi può con-