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l’anno, figura fra i consiglieri del Municipio di Urbino, dove trovavasi Ingegnere di acque e strade. (Vedi: Protocollo della Repubblica romana).

Andrea aveva due figli maschi, Vincenzo e Gio: Battista, nato il primo nel 1820 e il secondo nel 1822. Vincenzo era studente a Bologna allorché nel 1844 fu ordita colà quella cospirazione patriottica, la cui scoperta portò all’arresto fra gli altri del famoso avv. Giuseppe Galletti: come sospetto in politica fu espulso dall’Università. Gio: Battista Cattabeni Nel ’46 poi egli doveva essere arrestato come inteso in una trama rivoluzionaria dell’Anconetano; se non che, trapelata la notizia, si era salvato rimanendo nascosto nella torre Albani presso Senigallia. Entrambi ferventi patrioti, i due giovani Cattabeni, non appena nel ’48 fu bandita la guerra santa contro i Tedeschi nel Lombardo - Veneto, presero le armi e corsero sul campo volontari. Gio: Battista parti da Roma tra i primissimi, precedendo i generali Ferrari e Durando: il 27 marzo era a Bologna e si ascrisse alla legione dei Cacciatori del Reno comandata dallo Zambeccari. Impaziente poi d’azione, con un manipolo di animosi si spinse fino a Padova, diretto per Venezia.

Giunto il 16 aprile a Padova, dove trovò festose accoglienze, il giorno appresso egli, con i suoi compagni Gìov. Battista Niccolini, Andrea Mannaresi, Gaetano Ravagli e Giovanni Mazzini, sottoscrisse un ardente proclama di ringraziamento, intitolato: I Crociati romani ai fratelli lombardo-veneti, in cui fra l’altro si preannunziava l’imminente passaggio del Po «di