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finiendo in uno capo di Ciconia, cum il rostro alla bucca aperta d’uno monstro cum resupinato volto, et erano alcuni spondili tra la bucca et il rostro insuti. Gli quali capi per capillatura erano infrondati l’uno opposito all’altro, facevano referto di foglie l’orificio del dicto vaso, sopra gli oruli del quale innodato pendeva uno linteamine verso il suo imo, et le tenue extremitate deflue pendevano sotto gli noduli, cum omni ornato di factura competente ad tale loco et materia. Et in medio sopra gli verticuli assideva una facia circunallata passamente di Puello.
Et cum tali et simiglianti liniamenti decoratamente se extendeva il zophoro. Il quale copriva una decentissima Coronice di omni politura di artificio composita. Sopra la quale nella piana ad perpendiculo del proiecto superastituto nel ordine delle quadrangule erano vasi veterrimamente deformati cum ordinata distantia statuiti, più di tre pedi altiusculi di Calcedonico, alcuni di Achates, tali di vermigliaceo Amethisto, et alcuni di Granata et di Iaspide, alternati di colore, di varia et insigne operatura subtilissimamente caelati, cum la corpulentia di lacunule intorquate et recte praecipuamente decorata. Et cum amaestrevole et excellente Anse. All’ordine et linea di ciascuna gioia sopra la coronice, erano aptamente infixi trabecule quadrate alte pedi septe, di lucente oro intervacue, cum superadiecta extensione di simiglianti trabeculi di sopra gli recti ambiente. Et per transverso traiectati ad opera topiaria cum regulata partitione decentemente convenivano. Intendando che fora degli vasi negli angoli degli parieti situati, et il trabeculo et la vite inseme uscivano. Ma fora degli reliqui vasi, o vero una vite, o vero uno convolvolo di specie variato d’oro, alternando ascendevano. Et superincumbanti ad gli transversati trabeculi, cum copiosa extensione di discoli rami, l’uno al altro mutuamente cum elegante