Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
mente. Daposcia ritornaremo tutti inseme laetificati al pallatio magno dilla insigne Regina nostra.
La quale tutta clementissima, et di larga liberalitate summamente munifica, ad gli tui intensi amori, et ardenti desiderii, et alti concepti habilissimamente suggerendo disponerai, prehendi animo et conforto. Andiamo.
Cum voluptici acti, cum virginali gesti, cum suasivi sembianti, cum caricie puellare, cum lascive riguardature, cum suave paroline illo solaciabonde blandicule me condusseron. Di omni cosa praesente contento. Si non che la Chrysocoma Polia mia, non era ad supplemento dilla suprema foelicitate, et sexta essere cum queste ad constituire il numero perfecto. Da l’altra parte discontento me trovai, che l’habito mio conforme non era infra questo delicioso consortio, ma alquanto domesticatome incominciai cum esse affabilmente tripudiare. Et elle dolcemente rideano, et io parimente cum esse, agiungessimo finalmente al loco.
Quivi mirai uno mirifico aedificio di therme octogono. Et in omni singulo angulo exteriore, erano geminate dui pili, ad libramento di l’area initiavano gli subiecti areobati circuncincti. Poscia seguivano uno tertio dilla sua crassitudine exacto dal solido le pilli. Cum capitelli subditi alla trabe recta. Cum uno phrygio di sopra, sotto una coronice integramente ambienti. El quale phrygio era deornato di eximia scalptura. Cum aliquanti puppi nudi, egregio expresso, aequalmente distanti. Cum le mano intricate di laquei retinenti fasciculi turgidi, di frondenti ramusculi inseme strophiati, concincti di lori. Sopra la quale dicta coronice, poscia saliva (cum elegante fornicato) una octogona Cumula, ad imitatione dil subiecto. La quale tra angulo ad angulo, era transpertusata di myrifica operatione per via, di mille nobili excogitati, et riturati di lamicule di puro crystallo, che da lontano plumbo iudicai.
El Pterygio adnixo era sopra uno acuminato, la forma octogonale dilla Cupula Sectario, alquanto eminente, et quivi immediate super apposito era uno Trigone, nel supremo centro del quale infixo, ascendeva uno firmatissimo stylo nel quale instobato era immisso uno altro instabile et gyrabile stylo libero ludibondo al quale appacta era una ala, che da qualunque flabile vento impulsa, seco vertiva il fistulato stylo, et una pila nella cima per il tertio dilla infernate. Sopra questa uno puello nudo cum il perna dextro calcante assideva, l’altra gamba pensile tenendo. Lo occipitio del quale fina alla bucca era tutto lacunato, in forma de infundibulo, cum lo orificio terebrato fina alla bucca, alla quale ferruminata, adiuncta era una tuba, tenuta cum una mano dal puello proxima alla ferruminatione, et l’altra porrecta verso lo extremo dilla tuba, a linea libellata dilla ala. Ogni