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illectivamente a nui el suade, et perpetuamente ociare nel concede. Et questo ancora debi tu intendere, che si una di nui è piacevola, l’altra se praesta et più solatiosa Et il nostro delectevole et partiario coniugio intensivamente cum perpetuo glutino adhaerisse. Et una adauge. L’altra ad omni extrema dolcecia et commodissimamente induce solaciare, et subiunse. Quivi finalmente è Agro salubre, di termini latissimo, di herbe vario, et di piante in vista amoeno, di universe fruge ferace. Munito di celebri colli. Referto di tutti innoxii animali, et di qualunque voluptate conspicuo, et confertissimo. De omni fructo copioso, cum universale exuberantia, et di purissimi fonti ornato. Un’altra disse. Tene rato il tutto et fermo hospite caro. Questo foelice teritorio è più fertile dil foecundo monte Tauro, nel Aquilonare aspecto. Di cui la fama pervagante autuma. Il racemo dilla vite di cubiti dui. Et uno ficho di provento modii .70. dil suo fructo producere. Addendo poscia la tercia festevola, dixe.

Questa sacra plagia excede la ubertate dilla Hyperborea insula nel Oceano Indico iacente, né cusì sono gli Lusitani. Né Talge in Caspio monte. Di continuo la quarta cum più fervore affirmando diceva. Vana è la abundantia aegyptica in comparatione dilla nostra, quantunque chiamasi Oreo publico dil mundo. Novissimamente una nel aspecto ad omni praecipitio illectiva cum elegante pronunciatione adiunse. In questa alma patria non si trovarebbe occupamento di effusissimi paludi lacessenti cum il molesto aire. Né di abrutissimi monti inclusiva, ma di ornatissime colline. Et dalla parte exclusiva munitamente circumvallata di asperi et invii praecipitii. Et cusì per questo modo eliminata omni tristitia, quivi è omni cosa che pole conferire dilecto, et confugio degli dei, cum beata sicuritate di animo. Ultra di tutte queste dicte cose, assecle siamo de una inclyta et insigne regina, munificentissima et di effusissima largitate. Chiamata Eleuterilyda, di mira clementia pientissima. La quale quivi cum summo et valido sapere governa, et cum amplissimo imperio rege, et fausta et foelice cum cumulata gloria impera. Et grato gli sarae grandemente, quando che alla sua veneranda praesentia et maiestale conspecto te conduceremo. Et si a caso l’altre nostre di lei conserve et aulice il presentiscono, quivi catervate correreberon, ad riguardare quello che di raro quivi si vide, dunque da te fuga et excludi qualunque affligente tristitia et componi l’animo tuo festivamente consolabondo cum nui, et dà opera ad solacio et a piacere, depulsa omni trepidatione.

POLIPHILO DOMESTICATOSE, ET SECURO DALLE CINQUE NYMPHE FACTO, ANDÒ CUM ESSE ALLE THERME. OVE FUE MOLTO RISO PER LA NOVELLA DILLA FONTANA, ET ANCORA PER LA UNCTIONE. ESSENDO DA POSCIA ALLA REGINA