Pagina:Hypnerotomachia Poliphili.djvu/72

lute trece sopra il panno soppresso, inundante, la forma rugata, overo complicata dil inglomato panno, gli subtilissimi capegli aemulavano. Le coxe erano ancora debitamente pulpidule cum gli carnosi genui moderatamente alquanto ad sé ritracti, monstrando gli sui stricti petioli incitanti di ponere la mano et pertrectarli et strengerli. Et il residuo dil formosissimo corpo, provocava chi fortuito simigliante ella ritrovato se fusse.

Uno frondoso di non decidue foglie di Memerylo poscia era retro alla testa degli molli et rotondi Unedi copioso, et di aviculetti, che appariano garrire, et inducere causa di dolce somno. Ad gli pedi stava uno Satyro in lascivia pruriente et tutto commoto, cum gli pedi caprei stante. Cum il buccamento ad naso adhaerito, capreato et Simo, cum la barba nel mento distincta in due irriciature di Caprini Spirili, et cusì ad gli hirti fianchi et per questo pari modo alla testa, cum pilate auricule, et di fronde incoronato, cum effigie tra caprea, et humana adulterata. Excogitai che al suo acutissimo ingegnio il lithoglypho habilissimamente et al libito havesse l’opificio dilla natura praesente nella Idea.

Il dicto Satyro havea l’arboro Arbuto per gli rami cum la sinistra mano violente rapto, et al suo valore sopra la soporata Nympha flectendolo, indicava di farli gratiosa umbra. Et cum l’altro brachio traheva lo extremo di una cortinetta, che era negli rami al tronco proximi innodata. Intra l’arboro comaro, et il Satyro, assidevano dui Satyruli infanti. Uno cum uno vaso nelle mano, et l’altro cum le sue invilupate di dui circumvoluti serpi.

Non potria sufficiente exprimere, quanto delicato, quanto elegante,
et perfecto era questo figmento, accedeva et alla venustate il lustro dil-
la petra quale striso eburo. Mirava summamente ancora l’arte dil
optimo et pervio tripanato degli rami et foliatura cedrina, et dille avicule cum gli pediculi sui di tutta exactura et expres
so, et per il simigliante dil Satyro. Sotto di questa ta
le et mirabile scalptura, tra le gulature,
et undule, nella piana fascia, vidi in-
scalpto, questo mysterioso di
cto di egregio Chara-
ctere Atthico.
PANTA
TOKA
ΔI
*