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Manifesto è, che il residuo dilla antedicta clausura, et da una et da l’altra parte, era magno ostentamento, di stupendo fabricato, et questo chiaramente si comprehendeva per essere alcune operature indi et quindi intacte praeservate. Come nelle inferiore parte alcune Nane columne designate allo importabile pondo resistente. Altre Corinthie cum ignorata Enthesi, cum tanta moderata politura pregne, et così come requireva la Symmetria, et come voleva la exigentia dilla gravecia, et lo ornato, quasi dalla humana similitudine exacta, et solertemente acquistata l’artificiosa ragione, quale homo, che il grave pondo ad sustentamento gli convene le large piante sotto le robuste gambe havere, cusì nella modulata fabrica al gravamento le Nane, et poscia alla ornatione, columne Corinthie et Ionice gracile se attribuisce. Et secundo la requisitione dilla harmonia di lo aedificamento, cusì tutte le parte cum approbata elegantia constavano. Cum decente partiario dil coloramento degli marmori et vaga discriminatione, cum participamento allo obiecto gratioso, di Porphyrite, di Ophite, Numidice, Alabastritie, Pyropecile, Lacedaemonice, et candido di marmore varicosamente undulate, et Andracine digenerate cum bianchissime macule. Altre di multiplice coloramento confusamente commixto. Et dalla circunferentia trovato il suo salire per altra regula dal diametro dilla crassitudine inferiore.

Trovai et una rara forma di base Pulvinate. Le quale sopra il Plintho havevano dui trochili, separati per una interpositione di Hypotrachelii et Astragali, cum il supremo Thoro. Et in diverse parte era occultatione per la pendente et folta edera, da terra in suso serpendo, il ligno cui poculato divide Bacco da Thetide, cum gli sparsi Corymbi foecundi dille nigre bacce, et cum virente lanugine, et de qui et de lì occupando molti lochi dillo aedificio antiquario inseme cum molti altri arbusculi murali. Et nelle crepature accresceva il vivabile digitello, et altronde praependeva il Cotylidone, et Erogenneto, a cui porta il nome suo grato, demisso pendeva negli suggrundii. Et in altre rupture la Parietaria, et Alsine diuretica, et Polipodio, et Adianto, et il fimbriato Citracho cum il riverso erugineo, et la geniculata lunaria minore, et altri Aizoi amanti la vetustate murale, et di saxi, et il Polytrico, et la virente Oliveta cultrice di ruine. Diqué molti digni lavorieri erano di tale et molte altre virdure investiti et contecti.

Et dille magne et turbinate columne una sopra l’altra inextimabile collapsione, che non di columne, ma lignale acervo confuso et ad terra dirupto appariano. Tra il ruinamento similmente di statue reliquie conspicue, cum multiplici acti, multe nude, alcune cum gli indumenti rugosi