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extendevano le pissacie ale. Cum virginea effigie, cum le trece parte sopra la fronte intorte et il residuo muliebremente circa concinnate alla testa, et parte sopra le piane tempore inanulantise dependuli. Dal interscapilio poscia le harpyiatice ale uscivano expanse, et verso gli vertigini dilla involuta cauda extente. Et ad gli monstruosi fianchi circuivano gli phocei remigii. Ove principiava la squammatura paulatinamente verso l’extremo dilla choda exinanientise cum gli pedi incontro la corona, de vitulo marino refuge la coeleste ira.

In nel contento dilla corona mirai una hirta et foeta capra, che uno puerulo lactava. Il quale sotto a llei sedeva, cum le polpose Tibiette l’una porrecta, et una alquanto verso ad sé ritracta. Cum gli lacertuli alle pendente et ruvide lane sé tenendo, et cum il volto alle tumide ubere intento le asuchiava. Et l’altra dille Nymphe poscia blandiente inclinatase sublevato tenia uno pede dilla capra cum la sinistra. Et cum l’altra gli porrigieva le distente et grave ubere al suchiante osculo di lactabondo infante, sotto la quale si legea AMALTHEA. Et una Nympha alla testa dilla bestia stante, cum uno brachio il collo officiosamente ambiva, et cum l’altra mano accortamente per le corne la frenava.

Una tertia ancora in medio stava, cum frondature in una, et nell’altra mano uno veterrimo Cymbio tenendo, cum exquisite ansule. Ad gli pedi di questa era inscripto. MELISSA. Due Nymphe poscia tra una et l’altra dille tre antedescripte, cum strumenti Corymbantei agile saltante chorigiavano, ciascuna cum Nymphei habiti imitanti expressamente la moventia dilla agitata forma. O quanto artificiosamente adimpivano il mysterio suo di praeclara factura. Toreumata sencia fallo, non di lithoglypho Policleto, né di Phidia, né di Lysippo, et alla pia Artemisia ancora Regina di Caria, di tale praestante magisterio di celti se praestorono Anaglypti Scaphes, Briaxe, Timotheo, et Leocare et Theon. Perché questa oltra lo ingegnio humano et qualunque anaglyptice era faberrimamente facta. Finalmente nel templario fastigio, overo frontispicio, sotto l’ordine dilla superiore coronice in esso nel pianato perfecte maiuscule Atthice appariano in scalptura queste due parole ΔΙΟΣ ΑΙΓΙΟΧΟΙΟ. Di questa conspicua et spectatissima porta tale mirabile composito et excellente dispositione se speculava. Dilla quale si omni commodulatione sua particularmente explanato non fusse, incusare se debi il respecto dilla prolixitate, et per carentia degli proprii vocabuli dilla circumscriptione. Et perché il rosicabile tempo questa solamente havea immune lassata, per tanto non approvai praeterire, che di lei non habi alquanto praecipuamente dicto, et tractato.