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THEOIS
APHRODITEI KAI TOI
HYIOI EROTI DIONYSOS
KAI DEMETRA
EK TON IDION METRI
SYMPATHESTATEI

Diis Veneri et filio amori, Bacchus, et Ceres de propriis (scilicet substantiis) Matri pientissimae. Da l’uno et l’altro extremo dilla Tabella aenea erano dui retinenti fanciulli, overo spirituli alati, perfectamente formati, per sì facto modo, che il diligente statuario degli celebri fanciulli geruli dilla Ravennata Cochlea tale exemplare non vide. Giuncte le tumidule mano ad essa, promptamente la tenivano nudi dil dicto metallo. Sopra di uno piano di petra Cyanea aptamente reportati, più ad gratia dil suo colorato, che quella che in pastilli compacta, constricta è alla vomitione dil perfecto azuro, et di lustro vitreo perluceva.

Nel fronte dil Zophoro sopra le porphyritice columne porrecto, erano Spolie di Thorace, Lorice de trilitiati anuli inodate, Clypei, Galee, Fasce, Secure, Face, Pharetre, Iacoli et molte altre bellice machine, non meno Aerie, che maritime, et terrestre dignissima factura, et cusì alle Anche sue, indicavano sencia dubie le victorie, potentia, et triumphi, che l’altitono Iove feceron personare, et perire in dolcecia gli mortali.

Ordinatamente da poscia seguiva la facinorosa Coronice, di tali liniamenti, quali ad tanta elegantia di opera decentemente concorreno. Perché altramente cusì quale nel humano corpo una qualitate da l’altra discorde, la aegritudine accede, perché la convenientia non se ritrova in amicitia dil composito. Et gli accidenti al loco dovuto non essendo concinnamente distributi sequita deformitate. Cusì né più né meno dissona è quella fabrica et inferma, ove non si trova debita harmonia et commodulato ordine. La quale cosa gli moderni Idiote confundeno ignorando la locabile distributione. Imperò il sapientissimo maestro nostro al bene participatamente proportionato, et decoramente vestito corpo humano assimiglia lo aedificio.

Oltra questa corona cum inversa gradatione quatro quadrature praesidevano, due stante sopra l’ordine dille striate, overo Cariatice Columne, et due contracte. Nella mediana divisione dille memorate due, assideva una Nympha dil suo anaglypho excellente di auricalcho, cum due facole, una extincta tenendo alla grave terra rivoltata, et una accensa verso il Sole. L’ardente nella dextera, et l’altra nella sinistra mano.

Alla parte dextra dunque nella quadratura vidi la zelotypa Clymene, che li ca-