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saviando, sorbiculante, cum incursante obvio mutuamente di linguario morsiunculo zacharissime.
Hora havendo folpaceamente esso basiato, et ello probamente me Saviato. La veneranda et sacra Matrona, che ’l tutto vedeva et assentiva, et audiva, da dulciculi suspiriti commota, et le astante, et facti gli ochii roridi, et maravegliatose, cusì incomincioe a dire. Amorosi Iuveni parendomi la intentione vostra cognoscere, tutta è d’amore mutuamente accensa. Per tanto non è opportuno che quello che in uno et in l’altro chiaramente veddo composito, et unanime, che io me interpona conciliabonda. Che optimamente intra vui lo haveti aconcionato, et del tutto satisfacto. Sì che ad me parebbe di soperchio aiungere altro adiuvamento ad questa piacevola opera la quale, amore che tutte simigliante cose move, ello hora per sé ve hae chiamati et opportunamente conciliati. Per la quale cosa havendo io parte, cum summo oblectamine inteso di uno vostro litigio et discordia, et alquantulo tu Poliphilo lo hai tacto, che summopere mi è grato intendere, dunque compendiosamente recita et disertabondo dimmi, como fosti di Madona Polia cusì extremamente d’amore lancinato. Et ella per uno certo suo aspero rito renueva ad sì dolce acto. Perché il tuo dire assai, et molto mi atalenta et D iiii