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oltra il suo potere la improbitate del caeco Cupidine sosteniva, di pervenire là onde ello desiderava anhelante intendeva, cum summa opera di confirmare et stabilire per medio della riverenda Antista, dinanti alla quale ello era apresentato, che ambi dui uno solo ligamine tenacissimamente invinculare facesse. Et del mio aspecto relevato, cum demulcente eloquio per questa forma letamente ello disse.
Celebre et sacra Matrona, si meritano di essere auditi gli supplici et divoti servitori, et deditissimi cultori della Divina Paphia, dinanti il tuo sancto auditorio et tribunale, siano hora pientissima Domina auscultati da te, nel praesente le mie impense prece, et divotissimi exorati, cum fiducia producti, di consequire favore da te insigne Templaria. La quale a questo amoroso acto, ultimo confugio arbitro, et alle mie acerbe afflictione reputo efficacissimo Amuleto, Sublevamento, et vera et eximia remediatrice. Imperoché sei a questo loco assumpta, et alle sacrificale Are della sanctissima Cytherea, cum tanta sanctimonia, sinceramente famulando, per adiutare, mediante la sua gratia, gli inepti et discordi animi, et in uno volere readunare et consenso, gli amatori. Per tanto alla tua maiestale praesentia son io fiducialmente venuto, perché sola sei habile di potere patrocinare gli miseri amanti (como io) che languiscono, per inaequalitate del crudele et lictorio lancinare del suo iniusto figlio. Funde le grate prece dunque ad quella D