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gli svellati ochii havendo una fiammante face, fugabondo la freda et torpente Dea, che me odiosamente minava. Et tantulo nel aire persequitoe l’algente carpento, che dal fervore dil altro tuto liquabile exinaniscente, ambi si risolseron et disparveno.
Poscia che cusì expressamente hebbi cum amoroso auso viso. Io ritrovai tuto il mio gremio, et il pavitato del cubiculo mio, cum sparse rose olente, et di ramusculi di viridante et florulato Myrto quasi coperto, onde excluso omni timore, et sumpta una licente securitate, solo per questo, che ’l fanciullo appareva cum suppetii patrocinare la mia causa, et diffendere da me la turbata vindice. Et come signore mio per me tutissimo invictissimamente pugnava. Laonde essendo conducta a cusì facto passo di exterminato amore, da stimulante disio compulsa, proposi cum animo determinato, et fermo di procedere drieto cusì dilectevole opera, et dolce expeditione, et voluptico officio. Ma avanti ogni cosa prostergata qualunque altra importuna cagione, et del tutto deposita, et sublata deliberai il sincero, et consigliario decreto della fida Nutrice, ogni modo, et cum effecto compire. Et di andare senza fallo (stimulante Cupidine) alle venerande Are, della divina matre, imperoché al praesente me aparve discoprire et propalare lo occultato incendio, tanto fervidamente mordace. Et quale imbricato cardone, di rapaci et uncati acculei, tuto il core mi carminava. Et più