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arbitravano che Murgania fusse essa Venere. Diqué negli suburbani lochi construsseron uno Sacello. Nel quale ella latitante a sortiti tempi, cerimoniosamente se dimonstrava mentita. Et cum annuali et supplici voti supersticiosamente il populario concurso colevano. D’indi naque, tale nome, dalle giente fino hogi di Phada Murgania. Et il loco serva ancora il memoriale nome Murganio. Per la quale iniusta et enorme cosa, et crudele impietate humana, audace, avara, ambiciosa, superba, et nepharia, gli dii che non supportano le mortale offense impune, né permetteno alcuna insolentia succrescere. Irascibondi diciò che gli terrigini se voglino usurpando, ad gli superni dii illicitamente assimilare, la sanctissima matre del nostro tremendo signore. Al quale hora meritissimamente serviamo seviente vindice (non altramente che Iunone ad Antigone. Et la indignabonda Eriboea ad Iside) se demonstroe, fulminato lo impiato tempio la casa regia fulguritiamente in carbone redacta, non de qui molto distante, ove per ventura essa alhora trovavase rimanse eterno nome Casa Carbona et Murgania in fonti, cum tuti quegli che in esso loco se trovorono conversi. Et così similmente Quintia, et Septimia. Sorore fugabonde non luntano da Murgania et elle transformate in manali fonti. Et Allymbrica cinere facta, non distante dalle dicte, dagli terrifichi folguri del indigete magno, et fulgurario Iove, et tuto il palacio et mansione regia, in quello loco etiam per spasso edificato tuti se convertirono in carboni, et fue chiamato il loco Carbuncularia. D’indi prosilisce poscia in fluviolo. Et Astorchia fugitiva illachrymabonda gli miseri casi. Et essa in flumiculo nel patre discorre. Et similmente Melmia. Il suo nome perpetuo a quelli lochi dederono lambenti in unde amplexano il dolce patre Lelio Siliro. Et egli transmutato in liquante materia aucto dalle chare filiole, fae uno celebre fiume, di purgatissime aque manale, che ancora in quella periucunda regione fluente freschissimo si vede. Del suo troncato nome Sili è nuncupato. Et la coniuge sua fulminata piangendo gli miserabili et horrendi casi, se transmutoe in uno notabile fonte, del suo cognome dicto fontana Calardia, proxima al dilecto patre Tito Butanichio, facto in liquante fiume illachrymando la dura et crudele sorte, del suo liniale immixta. Et la matre sua Rhoa tra il suo marito et il fratello dilectissimo Caliano, fluenti derivano, nel dolcissimo filio Sili. Non fue impune alcuno ancora degli mascoli dalla celeste ira et iusta vendicta. Imperoché il secundo nato Lelio Musilistre in uno rivulo del suo nome facto, amplexa il patre, gli altinati populi inundante. Et gli altri dui fratelli minori Insonti et Investi et dentienti. Alquanto più temperata la divina ultione, et metamorphosi experti. Uno in una avicula del suo nome Alcyoneo, cum regie et incorruptibile plumule induto, et l’altro minore in Tipula animale. Gli quali incole del patre non immergentise, sempre cum lui si stano fluviali.