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materia et di opportuni liniamenti elegantissimi significati, nel sedere septuncio et semiasside nella piana. Il tessellato a llibella strato fue di tutto lo incluso solo. Il quale per omni parte virente sencia alcuna denudatione era, et tutto di minutissimo serpillo olente caesariato, del quale uno solo folio al altro non superava, cum gratifica densatura fina alle praeripie del fonte vernante contegendo cum aequaria tonsura. Quivi sotto mirai una veneranda factura. La quale queste dive Nymphe et nui divotamente reverissemo uno miraveglioso et di mysterio pleno stava deputato tale sepulchro pedi quinarii in longitudine, et in latitudine dextante altra tanto levato excluso il socco, cum la coronicetta, che era quincuncio, il quale tumulo disseron le Nymphe essere del venatore Adone, in quel loco dal dentato Apro interempto. Et in questo loco etiam similmente la Sancta Venere uscendo di questo fonte nuda, in quelli rosarii lancinovi la divina Sura, per soccorrere quello dal zelotypo Marte verberato cum vultuosa facia et indignata, et cum angore d’animo. Questa tale historietta se vedea perfectamente inscalpta in uno lato per longo del sepulchro. Et il filio Cupidine recolgiere poscia il purpurissimo sangue in uno cortice di Ostrea. Subiungendo che quel divino cruore era reposito in quel sepulchro, cum il cinere, cum omni sancto rito collocato. Diqué nel fronte del nostro ingresso del sepulchro era excavato circularmente per il capto del quadrato, et obturato, poscia di petra pretiosa di Iacyntho, di colore vermiglio transparente, cum grande corruscatione di flammeo splendore, per il lume opposito instabile ardendo, che apena valeva io gli ochii per il vacillamento affirmare. Dal altro lato per il longo del sepulchro vidi similmente Adone, cum alcuni pastori venatore caelati, tra alquanti arbusculi, cum cani et il morto Apro, et esso da quello occiso. Et Venere dolorosamente lachrymabunda negli pietosi amplexi di tre Nymphe semianime cadeva, di subtilissimo panno indute inseme cum la dea collachrymavano. Et il filio cum uno fasciculo di rose gli ochii materni vidi di liquante lachryme plorabundo tergente. Quivi tra uno et l’altro sexo in una corolla di myrto vidi cusì inscripto. IMPURA SUAVITAS. Per tale modo ne l’altra historietta in graeco cusì era expresso. ADONIA Tanto tutte queste cose exquisitamente di sculptura ficte se praestavano, che io me commovi in una dolcecia di pietate. Il quadrato dunque opposito a quello del lume perpendicularmente derivava