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religiosi ministerii propiciantime, te dignificata hanno facto dille nostre dolcissime et fructifere gratie. Et per le tue sincere supplice et illibate litatione et solemne cerimonie commendata alla placatione, et cum votato core, et cum observabile tirocinio precata inclinarme voglio benifica, et favorigiante et munificamente munerabonda sospitatrice. Et che il tuo individuo Comite Poliphilo quivi dil tuo amore candescente astando, parimente annumerato sia tra gli veraci et foelici amatori. Et dille plebee et vulgarie sorde quivi remundato, et da omni spurco impiamento si forsa casitato fusse, dil mio rore perfuso expiato se purifichi, et ad te incessante esso deditissimo sia. Et ad gli tui placidi desii praesto et saedulo et che egli non recusi a qualunque tua voluntate. Et tutti dui aequalmente amantise ad gli mei amorosi fochi ultroneamente, et cum integerrimo consenso servirete, amplificabondi. Et la succisiva vita sotto la mia tutela protegente beati et gloriosi vitulanti. Al praesente acioché il vostro tanto amore sortisca foelice successo, Poliphile, quatro praeclare virguncule donare, et ad te consignare io voglio et dille sue ornate virtute dotarte, al tuo excellente animo, et generoso amore ad decorare molto conforme. Et cum esse tu sii observatore pervicacemente, più che il firmo Pico verso la sua Canente, et di Polia cultore. Et giù sencia morula dalle pergule ad sé chiamata la praestante Nympha Enosina gli dixe. Tolle teco la fanciulla, singulare Monori, et la vigile Phrontida et la sua silente sorore Critoa, et comite siate inseparabile di questo nostro Athleta et servitore amante Polia. Et per mio fatale iusso cagione siate che tutti dui siano aequivalente di mutua dilectione. Et sencia intercalato fora dilla cortice ostrea dui annuli trasse cum una pretiosa gemma violacea inclaustrata anterota in ciascuno et ad Polia uno gli dete et a mi l’altro, cum effabilissimo Imperio, che sempre di tale divino munere decorati devessimo perdurare, et che penitamente sempre delitiscente lo edicto suo servare dovessimo, cum fronte serena, et propiciato vulto commulcente. Et rivoltata in uno momento, ad te Polia dixe. Similmente quatro altre ingenue et scitissime virgine apresento nel tuo consortio indesinente. Le quale debino dignificarte, et in questo tuo celeberrimo amore elegantemente honorarte. Da quello loco chiamate ancora vacando dagli cantici sui et soni. Adiacorista cum le tre ingenue sorore, Pistinia, Sophrosyne, et Edosia gli impose dicendo. Hor non lasciate costei unquantulo di mora sencia vui, aciò che essa, cum aequa legie il suo Poliphilo amando, cum herculano nodo vivi, ornata del più scitissimo, et bellissimo amore, che unque nel z iii