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Il quale nel mediostimo di questo inhumano aedificamento divinamente constructo et expresso per questo modo. Della nigerrima petra, che sola integramente era tutto il silicato, overamente il pavimento di l’area di essa propria nel mediano di uno murulo sublato pedale, cum egregia politura reducta cum omni ornato opportuno di forma extrinseca heptagono, et della interstitia rotunda. Cum l’ambiente cimasula et socco et arulette, et undiculatione fabrefacte et ordinariamente supposite alle base, sopra il mediano puncto degli anguli, dil quale per ciascuno era superastructa una enthesiata, overo ventriculata columna in numero septe, cum summa exquisitura turbinate. Dille quale due correspondevano aequale ex adverso dell’ingresso. In conspecto di questo ove stavamo proni geniculati. Una dille quale tornatile columne, alla dextera parte cyanava praefulgente di finissimo sapphyro, et dalla sinistra vernava virente smaragdo di praestantissimo colore più lucentissimo che gli affixi per gli ochii al Leone al tumulo di Hermia Regulo. Né tale fu donato da Ptolemaeo ad Lucullo. Né di tanta pretiositate fue il praesentato da Re di Babylonia al Re Aegyptico, né di tanto aestimamento furono quegli dil obelisco nel Tempio di Iove. Né di tanta miraveglia fue la statua nel templo di Hercule in Tyro, quale questo admirando se praestava. Proximo ad questa sequiva una columna di petra turchinia di venusto Ceruleo coloratissima, cum la virtute gratiosamente donata. Et quantunque caeca, niente dimeno illustrissima et specularmente praefulgeva.

Contigua alla sapphyrica columna assideva una pretiosa di petra caeca etiam di iucundissimo colore, quale il Meliloto, et di lustro quale lo interlucido floreo dil vatrachio. Adhaeriva a questa una di Iaspide di colore hyalino, et l’altra di topatio fulgurante colore aureo. La septima sola et singularmente era hexagonia di lympidissimo berillo indico di oleaceo nitore in contrario gli obiecti reddendo. Et questa per medio dille due prime correspondeva, per che omni figura dispare angulare, uno angulo obvia nel mediano dell’intercalato di dui. Dunque il circulo obducto del suo diametro semisse, ivi uno triangulo aequilatero constituito, et poscia dal centro una linea, nel medio dilla linea